Project Description

Sonda Ecografica Accessi Venosi

Informazioni tecnico-scientifiche

Durante il trattamento chemioterapico, oltre a garantire una gestione basata sulle evidenze dell’accesso venoso, uno degli obiettivi principali dei professionisti infermieri deve essere quello di assicurare ai propri assistiti una buona qualità di vita per tutto il periodo di cura, collaborando ad individuare il corretto accesso e il più adatto device, nel rispetto delle esigenze della persona.

L’intento è quello di preservare il più possibile il patrimonio venoso dei pazienti, vista la possibilità di danneggiamento dei vasi data dalla composizione chimica dei farmaci antiblastici somministrati. Troppo spesso nella realtà clinica si tende a sottovalutare questo aspetto, privilegiando l’uso di aghi cannula periferici e sottoponendo, quindi, l’assistito a continuo stress e a danno vasale, riducendo via via il patrimonio venoso disponibile. In particolare, ciò comporta la riduzione della possibilità di portare a termine le terapie indicate nei tempi e nei modi prescritti e corretti.

L’utilizzo continuativo e reiterato di vasi periferici aumenta peraltro il rischio di stravaso di farmaci potenzialmente pericolosi. La maggior parte dei pazienti oncologici sono soprattutto persone che, al di fuori delle ore passate in ospedale per la somministrazione dei farmaci chemioterapici endovena, conducono una vita normale: impegni lavorativi e familiari, vita sociale, hobby, sport. Questo implica l’importanza di conoscere fin da subito le loro abitudini per illustrare quale presidio potrebbe essere più consono al loro stile di vita, considerando il loro punto di vista estetico e la funzionalità dell’accesso venoso stesso.

Per realizzare tutto questo dobbiamo creare una pratica clinica “Patient Oriented” attraverso l’adozione di nuove strategie, tecniche, metodologie, la formazione e l’addestramento specifico degli infermieri.
In questa ottica si sviluppa una pratica clinica che pone sempre al primo posto la sicurezza del paziente, l’efficienza, il superamento delle complicanze e un corretto rapporto costo/efficacia.

La tecnica della ecoguida per la ricerca dei reperi venosi rappre- senta questi parametri prioritari. Possibilità di successo elevata (rispetto al cielo coperto), abbattimento delle complicanze (ematomi, pinch-off), possibilità di inserire PICC/Midline, riduzione del rischio di trombosi o infezione, aumento del comfort per il paziente oncologico, minor dipendenza da altre strutture per la ricerca del repere venoso e quindi tempi più rapidi e riduzione dei costi.

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La tecnica della ecoguida per gli accessi venosi abbatte le complicanze, aumenta il confort del paziente generando tempi più rapidi e riduzione dei costi.

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